Milano, 21 gennaio 2016
“Abbiamo appreso con estremo favore – esordisce Giulio Rentocchini, Presidente del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori – della proposta di legge presentata dall’Onorevole Piergiorgio Carrescia che finalmente mira a modificare e migliorare la normativa sulla gestione di questo tipo di rifiuti”.
La proposta di legge, depositata alla Camera dei Deputati lo scorso 11 gennaio interviene per la prima volta in modo sostanziale sul decreto ministeriale 188 che risale al 2008. “Il nostro settore – prosegue Rentocchini – è molto simile, per tipologia e operatori, a quello dei RAEE ma mentre per i rifiuti elettronici la normativa europea e nazionale è già stata più volte aggiornata, per le pile e gli accumulatori ci sono interventi migliorativi che attendiamo da anni”.
Nello specifico la proposta dell’On. Carrescia intende modificare sia gli aspetti gestionali del sistema che quelli operativi. Innanzitutto interviene sulla corretta identificazione dei produttori di pile e accumulatori e sulla loro effettiva adesione a un sistema individuale o collettivo che garantisca la raccolta dei rifiuti.
Dal punto di vista operativo il testo semplifica in modo chiaro e funzionale le norme che regolano la raccolta di pile e accumulatori presso i punti vendita. Riconoscendogli la caratteristica di rifiuti urbani si evita la tenuta del registro di carico e scarico e l’adesione al Sistri. Così si riduce la burocrazia inutile e si garantisce che negozi e grande distribuzione diventino punti di raccolta capillari e diffusi sul territorio, stimolando i cittadini a differenziare questi rifiuti. Tutto questo permetterebbe di dare finalmente l’impulso decisivo per l’incremento dei tassi di raccolta in vista degli obiettivi europei da raggiungere entro il prossimo 26 settembre e pari al 45% dell’immesso sul mercato.
Infine l’On. Carrescia propone di adottare dei validi sistemi di monitoraggio sugli accumulatori al piombo che oggi in parte non seguono la corretta filiera di raccolta e riciclo dei sistemi dei produttori oppure vengono esportati all’estero, sottraendo così importanti risorse al sistema industriale del paese.
“Ormai – conclude Rentocchini – il sistema di gestione di pile e accumulatori esausti è maturo e noi operatori abbiamo ben chiaro quali sono gli adeguamenti normativi che potrebbero rendere più efficiente il sistema e aumentare la raccolta. Siamo molto contenti che anche gli organi legislativi abbiano preso in mano la questione: a dicembre la Commissione Ambiente della Camera ha chiesto di uniformare, per quanto possibile, la disciplina sulle pile e accumulatori a quella dei RAEE; oggi il Parlamento si appresta a discutere questa proposta di legge. Non possiamo che augurarci che l’iter parlamentare sia veloce e porti a un atteso miglioramento della normativa”.