Milano, 16 dicembre 2014
Elevata densità energetica, basso impatto ambientale e un basso costo, sono queste le caratteristiche delle batterie al sodio, composte da una cella combustibile ibrida che, come catodo, utilizza acqua di mare.
Gli scienziati dell’Ulsan National Institute of Science and Technology (UNIST) in Corea, insieme a un team del Karlsruhe Institute of Technology tedesco, stanno portando avanti uno studio basato su un nuovo sistema di conversione e storage dell’energia utilizzando acqua di mare, o più precisamente cloruro di sodio disciolto in acqua di mare, come catodo in una cella a combustibile.
L’acqua di mare che circola nell’open-cathode permette un flusso continuo di ioni di sodio. Le circostanze consentono al sistema, descritto come una via di mezzo tra una batteria e una cella a combustibile chiamata quindi “cella a combustibile ibrida”, di operare con maggiore stabilità consentendo l’applicazione di vari anodi alternativi al sodio metallico e compensando le perdite irreversibili di carica.
La nuova cella ibrida sembra presentarsi come una grande promessa dei sistemi di conversione e stoccaggio energetico di prossima generazione e permette un’elevata densità energetica, un basso impatto ambientale e un costo contenuto.
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