Il CDCNPA ha pubblicato il 3 novembre 2021 un accordo di qualificazione rivolto alle aziende di cernita, selezione e trattamento di pile e accumulatori portatili esausti, relativo alla gestione di tali rifiuti conferiti dal circuito del CDCNPA stesso tramite i sistemi collettivi e individuali che vi aderiscono. Le imprese chi richiederanno tale qualificazione dovranno dimostrare di raggiungere e mantenere gli standard operativi richiesti, sia in termini di capacità operativa, che in termini di gestione di questa particolare tipologia di rifiuti.
Obiettivo dell’accordo è quello di rendere omogenee le operazioni preliminari all’invio a recupero e trattamento delle pile esauste raccolte sul territorio nazionale e che vengono svolte presso impianti specializzati: fattori decisivi per il corretto invio a recupero di tali rifiuti, infatti, sono la cernita e la selezione delle diverse tipologie di batterie, sia in termini di formato (pile a bottone, stilo, batterie di cellulari, ecc.) che in termini di composizione chimica (zinco-carbone, alcaline, ioni di litio, ecc.). Ciascuna tipologia richiede infatti processi di riciclo differenti e l’accordo prevede che le pile in uscita dagli impianti qualificati abbiano un grado di “purezza” che va dal 99% al 99,5% su una tabella che individua oltre 25 categorie diverse, oggi presenti sul mercato.
Questo accordo inoltre permetterà alla intera filiera di avere piena consapevolezza della composizione della raccolta coordinata dal CDCNPA sul territorio nazionale, contabilizzando quanto conferito presso tali impianti.
“Da sempre lavoriamo per innalzare i livelli di raccolta differenziata e riciclo di pile e accumulatori esausti – Spiega Alberto Canni Ferrari Presidente di CDCNPA – con questo accordo puntiamo a semplificare il lavoro dei nostri consorziati e ad aumentare la qualità dei rifiuti in ingresso agli impianti di trattamento. Pensiamo inoltre che questo possa essere uno stimolo per le aziende presenti sul territorio nazionale a proseguire nel percorso virtuoso già intrapreso”.
Questo accordo, ad oggi, potrebbe interessare un quantitativo annuo di rifiuti pari a oltre 5 milioni di kg provenienti da tutte le regioni italiane. Al momento la quasi totalità di questi flussi valica le frontiere nazionali per essere riciclato ma uno degli scopi dell’accordo è proprio quello di stimolare il settore dell’economia circolare nazionale per sviluppare tecnologie e impianti in grado di recuperare una quota crescente di questi materiali sui nostri territori.
Tutta la documentazione relativa all’accordo e il cronoprogramma per le fasi di qualificazione sono disponibili sul sito