Milano, 16 dicembre 2014
I dati emersi dallo studio condotto da Eurobat, Acea, Jama, Kama e ILA-International Law Association hanno dimostrato che il 99% delle batterie al piombo per autoveicoli sono raccolte e inviate a recupero. Questo è l’unico caso di filiera chiusa, il che sta a significare che praticamente tutte le batterie giunte a fine vita e appartenenti a questa categoria vengono raccolte e riciclate, recuperando dalle varie componenti materie che possono essere reimpiegate.
In passato numerosi studi avevano supportato l’ipotesi della filiera chiusa ed il raggiungimento di elevati tassi di raccolta. Per la prima volta, tuttavia, è stato realizzato uno studio di dettaglio che comprende dati forniti da molteplici fonti, tra cui i consulenti IHS/Polk, attraverso interviste ad esperti ed Istituzioni degli Stati Membri dell’UE, oltre a mettere insieme le varie ricerche svolte dalle associazioni di settore. Ebbene, il risultato è quanto mai sorprendente: con un tasso del 99% le batterie al piombo sono uno dei prodotti di consumo più riciclati in Europa. Da considerare che l’alluminio delle lattine di bibite viene riciclato per il 68%, la carta raggiunge il 72% e il vetro il 70%.
La raccolta e il riciclo delle batterie a base di piombo per autoveicoli è, quindi, un processo efficace, efficiente ed economico, visto che la quasi totalità dei materiali che le compongono può essere recuperata e riutilizzata.
Le società che si sono occupate di realizzare lo studio hanno espresso la propria piena fiducia nella metodologia sviluppata e adottata e si dicono convinte dell’importante contributo che questa ricerca potrà apportare al dibattito europeo e all’adozione di adeguate politiche UE in questo settore.
Clicca qui per avere maggiori informazioni sullo studio condotto da Eurobat, Acea, Jama, Kama e ILA-International Law Association.