Milano, 21 giugno 2017
Quasi 10 milioni di kg di pile portatili raccolte in un anno e poco meno di 50 milioni di kg avviate a recupero in cinque anni di attività. Leggero calo nel 2016 dovuto alla diffusione degli accumulatori ricaricabili che allungano la vita media dei prodotti e riducono la quantità di rifiuti disponibile per la raccolta.
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La raccolta di pile e accumulatori portatili ha avuto origine da due flussi: 4.697.802 kg provenienti dai Sistemi Collettivi e Sistemi Individuali (consorziati del CDCNPA), che svolgono il servizio presso i soggetti iscritti al CDCNPA e 4.797.210 kg derivanti dai servizi di raccolta professionali svolti sempre dai Consorziati presso altri soggetti che detengono i rifiuti (raccolta volontaria).
Dopo anni di trend discendente, il quantitativo di pile e accumulatori portatili nuovi immessi sul mercato si è sostanzialmente stabilizzato e anche nel 2016 si attesta appena al di sotto dei 25 milioni di tonnellate. Su base quinquennale la raccolta complessiva è aumentata del 18% mentre l’immesso è diminuito del 16%.
Esiste anche una variazione qualitativa perché è sempre più ampia la quota di accumulatori ricaricabili immessi sul mercato rispetto alle pile usa e getta. Secondo le stime realizzate dal CDCNPA, ad esempio, gli accumulatori portatili al litio, che nel 2014 rappresentavano solo l’11% del mercato, nel corso degli ultimi due anni sono arrivati a rappresentare oltre il 15% del mercato. Si tratta quindi di un fenomeno di sostituzione da prodotti che hanno un ciclo di vita piuttosto breve (le pile usa e getta) a batterie che possono essere ricaricate per anni prima di diventare rifiuto. Questo incide senza dubbio sui dati di raccolta perché, rispetto ai quantitativi immessi in un certo periodo, ci sono sempre meno rifiuti disponibili per la raccolta negli anni immediatamente successivi.